Stitichezza (Stipsi): cos'è, cause, diagnosi e trattamento

La stitichezza, detta anche stipsi, è un disturbo molto comune caratterizzato da una difficoltà persistente nell’evacuazione intestinale. Può manifestarsi con evacuazioni infrequenti (meno di 3 volte a settimana), feci dure o frammentate, sensazione di svuotamento incompleto o necessità di sforzo eccessivo.

È un problema che può impattare significativamente sulla qualità della vita, causando fastidi fisici e stress psicologico.

Tipologie di stitichezza

Si distinguono due forme principali:

  • Stitichezza primaria (funzionale): non è causata da una patologia organica e si divide a sua volta in:

    • Stitichezza da rallentato transito intestinale

    • Stitichezza da disfunzione del pavimento pelvico (defecazione ostruita)

    • Stitichezza idiopatica (senza causa identificabile)

  • Stitichezza secondaria: è dovuta a condizioni sottostanti come:

    • Malattie neurologiche (es. Parkinson, sclerosi multipla)

    • Diabete mellito

    • Ipotiroidismo

    • Malattie intestinali (stenosi, neoplasie)

    • Uso cronico di farmaci (oppioidi, antidepressivi, antiacidi con alluminio, calcio-antagonisti, ecc.)

Quando preoccuparsi

La stipsi merita una valutazione specialistica quando:

  • Si manifesta improvvisamente in un paziente che non ne ha mai sofferto

  • Si associa a dimagrimento, dolore addominale persistente o presenza di sangue nelle feci

  • È presente una familiarità per tumori del colon-retto

  • Non risponde alle modifiche dello stile di vita

Fonti scientifiche

  1. Bharucha AE, Pemberton JH, Locke GR. American Gastroenterological Association technical review on constipation. Gastroenterology. 2013;144(1):218-238.

  2. Camilleri M, Ford AC, Mawe GM, et al. Chronic constipation. Nat Rev Dis Primers. 2017;3:17095.

  3. Rao SS. Pathophysiology and management of constipation in older adults. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2010;7(8):439-448.

  4. Paquette IM et al. The American Society of Colon and Rectal Surgeons Clinical Practice Guidelines for the Evaluation and Management of Constipation. Dis Colon Rectum. 2016;59(6):479-492.

  5. Basilisco G, Coletta M. Chronic constipation: a critical review. Dig Liver Dis. 2013;45(11):886-893.

Diagnosi

La valutazione inizia con un’anamnesi accurata e un esame obiettivo, incluso l’esplorazione rettale. In base al sospetto clinico possono essere richiesti:

  • Esami del sangue (es. funzionalità tiroidea, glicemia, elettroliti)

  • Colonscopia, in caso di fattori di rischio o segni d’allarme

  • Test funzionali:

    • Tempo di transito intestinale con markers radiopachi

    • Manometria anorettale

    • Defecografia (radiologica o con risonanza magnetica)

Trattamento

Il trattamento varia in base alla causa e alla gravità. Gli approcci principali includono:

1. Modifiche dello stile di vita

  • Aumento dell’apporto di fibre (25-30 g/die)

  • Idratazione adeguata (almeno 1,5-2 litri al giorno)

  • Attività fisica regolare

  • Regolarizzazione dell’orario di evacuazione

2. Terapia farmacologica

  • Lassativi osmotici (macrogol, lattulosio)

  • Lassativi formanti massa (psyllium)

  • Stimolanti (senna, bisacodile), da usare con cautela

  • Agenzie prosecretorie (lubiprostone, linaclotide): indicati nelle forme resistenti

3. Terapie specifiche per la disfunzione del pavimento pelvico

  • Riabilitazione pelvica e biofeedback

  • In casi selezionati: chirurgia proctologica per rettoceli o intussuscezioni significative

4. Trattamento chirurgico

Riservato a casi selezionati e refrattari, ad esempio:

  • Colectomia subtotale nelle forme da transito molto rallentato, ben documentate e invalidanti

  • Correzione chirurgica di prolassi, rettoceli o ostruzioni anatomiche

Nutrizione e stitichezza: cosa mangiare e cosa evitare

L’alimentazione gioca un ruolo centrale nella prevenzione e nel trattamento della stitichezza, soprattutto nelle forme funzionali. Una dieta equilibrata può migliorare la consistenza e la frequenza dell’alvo e ridurre il ricorso a lassativi.

Fibre: la base del trattamento dietetico

Le fibre alimentari aumentano il volume e la morbidezza delle feci, stimolando la motilità intestinale. Ne esistono due tipi:

  • Fibre solubili (es. avena, legumi, mele, semi di lino): formano un gel che trattiene acqua e favorisce il transito.

  • Fibre insolubili (es. crusca, cereali integrali, verdure a foglia): aumentano la massa fecale e accelerano il tempo di transito.

Obiettivo giornaliero: 25–30 grammi di fibre al giorno
Attenzione: l’introduzione deve essere graduale per evitare gonfiore e crampi.

Acqua: fondamentale per l’effetto delle fibre

L’efficacia delle fibre è strettamente legata all’idratazione: senza acqua sufficiente, le feci possono diventare più dure.
Si consiglia di bere almeno 1,5–2 litri di acqua al giorno, distribuendola nell’arco della giornata.

Alimenti consigliati

Cibi ricchi di fibre:

  • Cereali integrali (avena, farro, orzo, riso integrale)

  • Frutta fresca con buccia (mele, pere, kiwi, prugne, fichi)

  • Verdure (bietole, spinaci, carote, zucchine, finocchi)

  • Legumi (lenticchie, ceci, fagioli, piselli)

  • Semi di lino e di chia (da consumare macinati e ammollati)

Probiotici naturali:

  • Yogurt con fermenti lattici vivi

  • Kefir

  • Crauti non pastorizzati (in soggetti tolleranti)

Grassi sani in piccole quantità:

  • Olio extravergine d’oliva

  • Frutta secca oleosa (noci, mandorle)

Alimenti da limitare

Cibi a basso contenuto di fibre:

  • Riso bianco, pane bianco, pasta raffinata

  • Dolci industriali, prodotti da forno

  • Patate in eccesso

Alimenti che rallentano l’intestino:

  • Formaggi stagionati

  • Carni rosse in grandi quantità

  • Banane molto acerbe

Bevande da moderare:

  • Alcolici

  • Caffè in eccesso (può essere stimolante, ma anche disidratante)

  • Bibite gassate zuccherate

Strategie pratiche

  • Inizia la giornata con acqua tiepida e frutta fresca

  • Inserisci porzioni di verdura sia a pranzo che a cena

  • Integra semi di lino o chia nello yogurt o nelle zuppe

  • Fai attività fisica quotidiana (anche solo camminare 30 minuti)

  • Mantieni orari regolari per i pasti e l’evacuazione