I diverticoli
I diverticoli sono estroflessioni della mucosa e della sottomucosa attraverso strati più deboli della parete intestinale, solitamente a livello del colon sinistro, in particolare del sigma. La loro formazione è associata a un aumento della pressione intraluminale, spesso dovuto a una dieta povera di fibre e alla stipsi cronica.






Che differenza c'è tra "malattia diverticolare" e "diverticolite"?
La diverticolite è l’infiammazione di uno o più diverticoli ed è causata dalla proliferazione batterica all'interno delle estroflessioni, con conseguente risposta infiammatoria locale. La gravità del quadro clinico può variare da un’infiammazione lieve a complicanze severe, come perforazione e peritonite.
La formazione dei diverticoli nel colon è attribuita a diversi fattori:
Aumento della pressione intraluminale: Contrazioni intestinali intense possono causare una pressione elevata all'interno del colon, portando alla formazione di estroflessioni nelle aree più deboli della parete intestinale.
Dieta povera di fibre: Una carenza di fibre nella dieta può contribuire all'aumento della pressione intraluminale, favorendo lo sviluppo di diverticoli.
Alterazioni del tessuto connettivo: Con l'invecchiamento, la resistenza della parete del colon può diminuire a causa di cambiamenti nel tessuto connettivo, rendendo l'intestino più suscettibile alla formazione di diverticoli.
Fattori genetici: Una predisposizione familiare può aumentare la probabilità di sviluppare diverticoli.
Epidemiologia e Frequenza
La malattia diverticolare è particolarmente comune nei paesi occidentali, con una prevalenza che aumenta con l'età:
Sotto i 40 anni: Meno del 10% della popolazione presenta diverticoli.
Dopo i 70 anni: La prevalenza supera il 70%.
Fattori di rischio associati allo sviluppo dei diverticoli includono:
Età avanzata: Il rischio aumenta significativamente con l'età.
Sesso maschile: Gli uomini sembrano essere più predisposti rispetto alle donne.
Dieta squilibrata: Un'alimentazione povera di fibre e ricca di carne rossa è stata associata a un rischio maggiore.Obesità e sedentarietà: Uno stile di vita inattivo e l'eccesso di peso corporeo possono contribuire allo sviluppo della malattia diverticolare.
È importante notare che, sebbene la diverticolosi sia comune, molti individui rimangono asintomatici per tutta la vita.
Classificazione di Hinchey e complicanze
La gravità della diverticolite acuta è classificata secondo la scala di Hinchey:
Stadio I: ascesso pericolico o mesenterico
Stadio II: ascesso pelvico, addominale o retroperitoneale
Stadio III: peritonite purulenta generalizzata
Stadio IV: peritonite fecale generalizzata
Se non trattata adeguatamente, la diverticolite può portare a diverse complicanze:
Ascesso diverticolare: raccolta di pus localizzata intorno al diverticolo infetto
Perforazione: con conseguente peritonite localizzata o diffusa
Fistole: comunicazioni patologiche con vescica (fistola colovescicale), vagina (fistola colovaginale) o altre strutture
Stenosi colica: restringimento del lume intestinale con conseguente occlusione
Sanguinamento diverticolare: più comune nella diverticolosi, ma può verificarsi anche nella diverticolite
Diagnosi
La diagnosi si basa su:
Esame clinico: dolore localizzato in fossa iliaca sinistra, febbre, alterazioni dell’alvo
Esami di laboratorio: aumento dei globuli bianchi, PCR elevata
Ecografia addominale: utile per valutare la presenza di ascessi
TC addome con mezzo di contrasto: esame di riferimento per valutare l’estensione dell’infiammazione e la presenza di complicanze
Colonscopia: indicata dopo la risoluzione dell’episodio acuto per escludere altre patologie, come neoplasie
Trattamento
Il trattamento varia a seconda della gravità della malattia:
Diverticolosi asintomatica: dieta ricca di fibre, idratazione adeguata, attività fisica
Diverticolite non complicata: antibiotici orali, dieta liquida o leggera, analgesici
Diverticolite complicata (Hinchey I-II): ricovero ospedaliero, antibiotici per via endovenosa, possibile drenaggio percutaneo degli ascessi
Diverticolite grave (Hinchey III-IV): intervento chirurgico urgente
Intervento chirurgico: Emicolectomia sinistra
L'emicolectomia sinistra è l'intervento chirurgico comunemente eseguito per trattare complicanze della diverticolite. Secondo uno studio che ha analizzato 54 ricerche su pazienti con peritonite diverticolare (stadi III e IV di Hinchey), il tasso di mortalità è risultato essere del 9,9% per coloro sottoposti a resezione con anastomosi primaria e del 19,6% per quelli trattati con la procedura di Hartmann.


9,9%
19,6%
intervento di Hartmann
anastomosi primaria
La perforazione diverticolare rappresenta una delle complicanze più gravi della diverticolite e può condurre a una peritonite localizzata o diffusa. Si verifica quando il diverticolo infiammato si rompe, rilasciando contenuti intestinali nella cavità addominale. La perforazione può essere:
Contenuta: quando il processo infiammatorio circoscrive la perforazione, limitando la diffusione dell’infezione (Hinchey I e II).
Libera: quando si verifica una peritonite generalizzata, che può essere purulenta (Hinchey III) o fecale (Hinchey IV), richiedendo un intervento chirurgico urgente.
I sintomi includono dolore addominale acuto, febbre alta, rigidità addominale e segni di sepsi. La diagnosi si basa sulla TC addome con mezzo di contrasto, che permette di identificare la perforazione e la sua estensione. Il trattamento può includere antibiotici ad ampio spettro, drenaggio percutaneo di eventuali raccolte ascessuali e, nei casi più gravi, chirurgia d’urgenza.
L’intervento chirurgico è indicato nei seguenti casi:
Diverticolite ricorrente
Stenosi colica sintomatica
Complicanze come fistole o perforazione
Diverticolite complicata non responsiva alla terapia conservativa
L'intervento di emicolectomia sinistra prevede:
Accesso chirurgico: laparoscopico o laparotomico a seconda della gravità del caso
Mobilizzazione del colon sinistro: isolamento del sigma e del colon discendente
Resezione: asportazione del colon sinistro (sigma e parte del colon discendente)
Anastomosi primaria: riconnessione tra il colon residuo e il retto, generalmente con tecnica stapler meccanica
Colostomia (opzionale): nei casi di peritonite severa o rischio anastomotico elevato, può essere necessaria una stomia temporanea
L’intervento può essere eseguito con due approcci principali:
Chirurgia laparoscopica: tecnica mininvasiva con tempi di recupero più rapidi e minor dolore postoperatorio
Chirurgia open (laparotomica): indicata in casi complessi o di emergenza con peritonite diffusa
Come ogni procedura chirurgica, l’emicolectomia sinistra può comportare rischi, tra cui:
Sanguinamento intraoperatorio o postoperatorio
Infezioni della ferita chirurgica o infezioni intra-addominali
Fistole anastomotiche con rischio di peritonite secondaria
Occlusione intestinale postoperatoria dovuta a aderenze
Alterazioni della motilità intestinale (diarrea o stipsi post-chirurgica)
Necessità di reintervento in caso di complicanze maggiori
Dopo l'intervento, il paziente viene monitorato attentamente per:
Ripresa della funzione intestinale (di solito entro 3-5 giorni)
Controllo del dolore con analgesici
Somministrazione di antibiotici se necessario
Mobilizzazione precoce per ridurre il rischio di trombosi
La dieta viene reintrodotta gradualmente, partendo da liquidi fino a una dieta solida ben tollerata. Il tempo di degenza media ospedaliera varia dai 4 ai 7 giorni, a seconda delle condizioni del paziente e dell'assenza di complicanze.

Quando consultare un medico?
È fondamentale rivolgersi a un medico in caso di dolore addominale persistente, febbre, alterazioni dell’alvo, sanguinamento rettale o altri sintomi sospetti, per una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato.
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